Se Stiamo Insieme (Frames)

lamentarsi, sempre, spesso. Vittime di noi stessi. Carnefici di chi ci sta accanto. Noiosi, uguali a noi stessi. Quante volte accade di ascoltar se stessi mentre parliamo col nostro partner, e obiettivamente, onestamente annoiarci, pretendendo che lui provi interesse…

abbiamo un copione. C’è chi usa il senso di colpa, chi usa le lacrime, chi la rabbia, chi sempre gli stessi episodi capaci di sortire l’effetto desiderato. Attori, registi, sceneggiatori di un film visto all’infinito.

Eppure mentre mi lamento, a volte mi isolo dal suono fastidioso della mia voce, guardo lui, e lo rivedo. Rivedo tutto ciò che mi ha fatta innamorare prima ancora che mi tendesse la mano per presentarsi, rivivo l’emozione della serata diventata mattina che ci ha fatti conoscere, risento la sua voce profonda, mi perdo di nuovo nei suoi occhi, osservo la curva che congiunge la sua testa al collo, il disegno delle labbra..e mi innamoro come allora. Mentre ascolto la mia voce.

Tutte le sue manie che tanto mi infastidiscono, sono le stesse che mi avevano affascinata.

Il suo modo unico di vivere la vita e i sentimenti che tanto trovo bizzarri, sono gli stessi che mi avevano incantata.

Si dice che il tempo guarisca le ferite. Ma lo stesso tempo può infettare la pura bellezza e l’unicità delle persone, perchè la presunzione ci fa credere di sapere ormai tutto, di non poterci più stupire.

Siamo mondi, universi, e a volte la colpa della noia e dell’assuefazione, è solo nostra, non dell’altro.

Perchè abbiamo smesso di guardare, ascoltare, sentire, annusare, gustare, dando per scontati anche i miracoli che accadono. Sopraffatti da noi stessi. Dal nostro ego che ci indebolisce , rendendoci finti, uguali a chiunque.

Forse sono io noiosa. Forse sono io che non ascolto. Forse sono io che non ho voglia di ascoltare, di scoprire.

Anzichè passare le notti a stilare liste nella mente di ciò che non ci piace più di una persona, dovremmo passare la serata a dirle tutto ciò che di meraviglioso era ed è . ancora. Di più.

E se sono io che sono cambiata, non devo accusare lui di avermici costretta.

E se lui è taciturno o ombroso…forse ero talmente occupata a lamentarmi o a vomitargli addosso le mie insoddisfazioni , da dimenticare di chiedergli ‘come stai oggi?’.

Stasera inizio la lista delle liste: ‘cose fa fare per renderlo felice’. Poche voci. Chiare. Essenziali. E da domani inizio a vivere. Di sicuro più serena. E magari felice.

L.C.

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