SARAH BOWYER (Art)

DSCN3694amica, madre, , donna. artista eclettica, visionaria. sensuale e forte, delicata e malinconica.

sarah bowyer

ho scelto questo articolo, che parla di Sarah e di una delle sue performance, dando un’idea della suo modo di viver l’arte:

ARTE: Sarah Bowyer, l’artista che disegna con la luce

Qualche settimana fa abbiamo avuto il piacere di conoscere Sarah Bowyer, artista di adozione torinese e di origini inglesi. Avevamo scovato Sarah e i suoi fantasticiHappening con la luce in rete e abbiamo voluto conoscerla di persona per farle una brave intervista.

Come nasce l’idea dell’happening con la luce?
La luce riesce a portare lo spettatore dentro la fantasia dell’artista” ci spiega Sarah.
La tecnica dell’happening con la luce consiste nel dar vita a un disegno muovendo nell’aria una pila a infrarossi. Attraverso una telecamera, il computer riconosce la scia luminosa, e la luce, in tutta la sua forma, rimane così impressa.

L’idea nasce in Sarah molto tempo fa, in modo dolce e curioso: “Da bambina desideravo addormentarmi con gli occhi aperti, e man mano che le palpebre si arrendevano e mi si chiudevano, rimaneva impressa nel buio la luce che vedevo fuori dalla finestra. Giocavo a spostarla con gli occhi, muovendo velocemente le pupille e disegnando delle scie nel buio.

In un primo momento, Sarah si misura con il Light Painting fotografico, ma l’esperienza non la soddisfa appieno: le foto, infatti, si potrebbero anche ritoccare e modificare. L’artista riesce dunque a far creare un programma che è in grado di catturare la scia lasciata dalla pila a infrarossi che si muove nel buio.

Nascono così gli happening: emozionanti “live” perfomance in cui la luce dà vita a forme ed emozioni. La vera difficoltà? Sarah non vede, mentre disegna, l’opera a cui sta dando forma. “Per questo mi alleno a disegnare su un foglio senza guardare.

Ecco la prova: un disegno che Sarah, con gli occhi puntati altrove, schizza con sicurezza durante l’intervista.

L’allenamento rimane, comunque più “facile” della stessa performance: il foglio poggia sempre su un piano, mentre l’happening con la luce crea una vera e propria opera fluttuante.

Sarah ha partecipato, lo scorso anno, a Italia’s got Talent, “una vetrina che mi ha permesso di raggiungere il grande pubblico e che mi ha dato visibilità. In seguito sono stata chiamata per diversi eventi, tra cui una performance per Cartier al Teatro Versace di Milano”. Il soggetto del ritratto di luce? La celeberrima Pantera del marchio.

Sarah nasce come pittrice, e scopre presto di avere una naturale passione per i ritratti: le piace catturare “i visi, le diversità, le maschere che gli esseri umani indossano invece di scoprirsi. E lo sfondo sociale che finisce per diventare l’interiorità di un individuo. Con la maternità i miei soggetti sono poi diventati più femminili, attraverso la ricerca del rapporto umano e della sua reale interiorità.”
Ma è proprio attraverso gli happening (di luce, ma anche digitali e pittorici), le performance dal vivo, che scopre l’adrenalina di disegnare dal vero, di ritrarre un evento a tutto tondo – ritraendo l’atmosfera, la musica, la festa – per staccarsi dal “semplice” quadro.

Al momento, Sarah è a Torino da 7 anni, ma non nasconde il desiderio di uscire dall’Italia per qualche tempo. “Con la crisi e l’assenza di fondi, in questo momento storico l’arte è messa un po’ da parte” – afferma “ma questa situazione potrebbe rivelarsi positiva, proprio perché ci sarà una selezione maggiore: troveranno probabilmente spazio quegli artisti che tengono duro, che possiedono motivazioni più profonde rispetto al mero far mostra di sé. E’ triste assistere a eventi ridicoli come l’ultima Biennale di Venezia, in cui non c’è stato rispetto per l’arte, non c’è stato rispetto per gli artisti e gli artisti non hanno avuto rispetto per loro stessi. L’unico artista certamente celebrato, con la sua grande opera – la Biennale stessa – è stato Vittorio Sgarbi.”

Potete conoscere più a fondo Sarah Bowyer e tutta la sua arte – pittura, happening, arte applicata – attraverso il suo sito: www.sarahbowyer.it

Come sempre, al termine di un’intervista, chiediamo all’artista di indicarci alcune opere che ama e i nomi che gli sono di ispirazione. Ecco quelli che ci ha lasciato Sarah, che ringraziamo per la simpatia e la disponibilità, e a cui facciamo tanti complimenti.

Marina Abramović
David Hockney
Vanessa Beecroft
Jannis Kounellis 
Dennis Oppenheim
Gilbert & George 
Maurizio Cattelan
Claes Oldenburg 
Marlene Dumas
Tony Oursler
Louise Bourgeois
Francesco Clemente

 

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